Qualcosa sta accadendo nel mondo aziendale e, di conseguenza, in quello lavorativo. Dagli Stati Uniti, complice la pandemia da Covid-19, è arrivata questa ondata che i media hanno chiamato Great Resignation, con milioni di lavoratori che hanno rassegnato le dimissioni nel corso del 2022 (fonte). Forse qui da noi questo fenomeno non è arrivato così dirompente, ma qualcosa è sicuramente accaduto.
Proviamo a capirlo e proviamo a interrogarci su quali implicazioni potrebbero esserci nel contesto aziendale.
Le persone stanno rivalutando la propria vita e le proprie priorità. Siamo in presenza di un grande ripensamento riguardo ai temi fondamentali dell'esistenza. La pandemia, soprattutto le scelte politiche legate al contrasto della malattia, hanno ribaltato le certezze delle persone. Tutti stanno ripensando al rapporto con la propria vita, con il lavoro, in quello che spesso viene chiamato work-life balance, cercando il giusto equilibrio tra vita e lavoro. La vita, infatti, non è solo attività lavorativa, nonostante molte ore alla settimana si trascorrono al lavoro. Le soddisfazioni non sono sempre e solo quelle legate al denaro, al successo professionale ed economico. Come scrivono i poeti, le cose che davvero contano, nelle nostre esistenze, non sono acquistabili. Non si comprano i buoni rapporti con le persone, non si compra l'amore, non si compra la salute. Non si comprano l'ottimismo e la serenità d'animo.
Molte persone stanno lasciando il proprio posto di lavoro alla ricerca di una retribuzione migliore e nuove opportunità, ma altrettante se ne stanno andando perché stanno vivendo una crisi di significato. La pandemia è stata un momento di profonda introspezione personale e rivalutazione di ciò che si è e di ciò a cui si aspira. Questo ha fatto sì che le persone vedessero quanto siano preziose e fragili le loro vite. Le persone hanno guardato al loro lavoro e hanno pensato: voglio significato e scopo nel lavoro che faccio, lo posso davvero trovare qui? La gente è disposta a guadagnare meno pur di lavorare in un ambiente stimolante e piacevole, non sempre la retribuzione è in cima alle motivazioni. Ci sono molte ricerche che dimostrano che i dipendenti di tutte le età vogliono lavori che non siano semplicemente interessanti e ragionevolmente pagati, ma che siano significativi e propositivi. La gente vuole essere motivata. Deve provare piacere e soddisfazione in quello che fa. Altrimenti la vita fuori dall'ufficio chiama. Ed il richiamo oggi è sempre più forte. Anche a costo di rimanere temporaneamente senza lavoro.
Si affaccia quindi il problema per le aziende di come riuscire a trattenere ed attrarre i dipendenti. A dei gesti concreti, come potrebbero essere un aumento dello stipendio ed un miglioramento dei benefit concessi, debba affiancarsi una vera e propria rivoluzione nella cultura aziendale. Il punto è riuscire a creare ambienti di lavoro vincenti, stimolanti e basati sulla fiducia e sull'appartenenza. Un'altra volta, ancora, entra in gioco il tema dell'innovazione, intesa come la capacità di guardare al futuro, di anticipare le esigenze e di non aver paura di affrontare il cambiamento. Si deve cambiare per non perdere i migliori talenti, non dimenticando che l'azienda non si misura solo con i numeri di bilancio, ma dalle persone che ci lavorano.
E' necessaria una leadership agile, in grado di proporre e favorire un ambiente di lavoro innovativo, decentralizzato, poco legato alla gerarchia ed all'approccio ormai obsoleto del "comando-e-controllo", in cui il capo ordina e controlla mentre il lavoratore esegue passivamente il compito. Un'azienda agile organizza il lavoro in team. Crea team trasversali, ascolta le persone, le mette in contatto tra di loro, le forma, le fa crescere e cerca di coinvolgerle nelle decisioni. Un approccio agile permette di osare, di cercare nuove vie, accettando il rischio di sbagliare strada. Perché il fallimento, con il corretto approccio, non è altro che un punto in cui si è fatta esperienza, uno da cui ripartire, con un'esperienza acquisita, più forti di prima.
Questo cambio di cultura deve partire dall'alto, deve essere voluto, cercato ed incentivato dai leader. Chi guida deve fornire ai team tutti gli strumenti, tutte le competenze e tutta la formazione per riuscire a lavorare assieme. Lo so. Sembra facile. A parole. In realtà ogni cambiamento è sempre difficilissimo.
Le aziende italiane, molto spesso piccole aziende famigliari e guidate a volte dallo stesso proprietario, sono refrattarie ai cambiamenti. Sono trincerate dietro il mantra del "si è sempre fatto così". Questa visione non tiene conto che il mondo sta cambiando velocemente. Troppo in fretta. Nessuno è davvero pronto alla velocità degli ultimi anni. E coloro che ritengono di prosperate mantenendo semplicemente la posizione non hanno capito la realtà odierna. Chi si ferma è perduto. Perché gli altri corrono. E chi non corre rimane indietro.
La leadership attenta si concentra sullo scopo dell'organizzazione e sul suo ruolo nella società, considerando il contesto più ampio, dallo sconvolgimento politico ed economico ai movimenti per la giustizia sociale e ai requisiti di sostenibilità. I leader responsabili sono in grado di rispondere a queste pressioni e adattarsi. I leader responsabili sono emotivamente intelligenti. Comunicano lo scopo dell'organizzazione, guidano con una forte bussola morale e sviluppano una fiorente cultura guidata dalle persone. Coinvolgono tutte le parti interessate e promuovono ambienti inclusivi in cui gli individui hanno una voce, sentono di appartenere e stanno meglio. Per promuovere obiettivi comuni bisogna ispirare una visione condivisa di prosperità sostenibile per l'organizzazione e i suoi portatori d'interesse.
Ci sono cinque caratteristiche che identificano una cultura aziendale vincente, così come identificate da una recente ricerca di Accenture chiamata "The arc of modern leadership". Le aziende vincenti:
1) sono orientate alla crescita. Sono fortemente incentrare sul miglioramento continuo e sullo sviluppo di ogni aspetto dell'azienda, in maniera olistica. Sono aziende che incoraggiano l'innovazione e la sperimentazione.
2) sono aziende agili. Sono pronte e veloci a cambiare, comprendendo e rispondendo ai cambiamenti dell'ambiente, adattandosi di conseguenza.
3) hanno uno scopo chiaro e valori ben definiti. Sono aziende in cui tutti hanno chiari i valori e gli obiettivi da perseguire. Le persone li conoscono, ne sono parte e li condividono. Tutti sono coinvolti e si sentono un piccolo tassello importante del grande organismo aziendale.
4) sono aziende aperte e trasparenti, in cui i problemi vengono velocemente alla luce e vengono affrontati e risolti assieme in maniera collaborativa. Serve molta attenzione verso le persone e serve creare team collaborativi ed efficaci.
5) sono inclusive, supportano ed incoraggiano le persone a fare gruppo e le fanno sempre sentire benvolute all'interno dell'organizzazione.
6) hanno una leadership agile, in grado di creare e mantenere alti i valori aziendali, di essere da guida e da faro per tutti. Senza una leadership capace ed ispirata, anche le migliori intenzioni si scioglieranno come neve al sole.