Questo è il primo post del nuovo sito web.
E queste pagine ritornano online dopo ben quattro anni di silenzio. Nel 2018 ho staccato la spina al vecchio progetto web, che non era male ed aveva infatti un cospicuo seguito di lettori. Diversi clienti, ai tempi, mi avevano contattato dopo aver letto i post che avevo pubblicato.
Ma quattro anni fa ho deciso di cambiare, di approcciarmi in maniera differente alla professione, staccandomi da tutto quanto era legato agli adempimenti contabili e fiscali. Dopo quasi quindici anni di professione svolta operativamente, come la gran parte dei miei colleghi commercialisti, schiacciato dalle scadenze e dagli adempimenti, ho capito che era ora di cambiare. Quando ciò ti circonda non ti sta più bene, la soluzione migliore è impegnarsi a cambiare il proprio approccio, non il mondo. Quello non si può cambiare da soli.
Già in quegli anni, prima dell'avvento della fatturazione elettronica e della pandemia, mi ero reso conto che era davvero poco il valore portato ai clienti dal classico commercialista. Il cliente non percepiva lo sforzo e l'impegno. Ore e ore davanti ad un computer per fare un qualcosa che, se tutto era meravigliosamente perfetto, non era altro che aver fatto dignitosamente il proprio lavoro. La tenuta della contabilità, una dichiarazione, un adempimento, una delega F24. Ma davvero avevo studiato tanto per fare ottenere questo? La soddisfazione del proprio lavoro non è solo un fatto di denaro. Quello conta, certo, ma le soddisfazioni vengono da altre questioni.
Nel contempo il mondo imprenditoriale aveva preso velocità. Sarebbero servite nuove idee, nuovi approcci, tanto coraggio e, soprattutto, la voglia di cambiare. Ho conosciuto tantissimi imprenditori. Molti bravi, pochissimi eccellenti. Pochi quelli che percepivano la velocità del cambiamento portato dalle nuove tecnologie. Sono pochi pure oggi.
La mia idea è che quando va tutto bene, l'impresa si arrocca in difesa, come nel calcio quando ci si chiude nel catenaccio. Si temporeggia, si pensa di essere i migliori, si pensa a proteggere il risultato, magari un misero 1 a 0. L'obiettivo è resistere, non fare nuovi goals. (Scusate il paragone sportivo. Sappiate che ho smesso di seguire il calcio nel secolo scorso.).
Ora la pandemia e le conseguenze di questa insensata guerra in Ucraina, stanno cambiando le regole. Chi è rimasto fermo ferrò travolto. Chi non capisce che è giunta l'ora di cambiare, di innovare, di aprirsi al nuovo, sarà costretto ai margini. Magari non fallirà, quello no. Ma probabilmente vedrà ridimensionata la propria posizione. Arriveranno i nuovi. Quelli giovani, quelli digitali. Quelli che sono nati con gli smartphone in mano e le nuove tecnologie davanti agli occhi. Quelli che la vedono diversamente. Quelli che hanno visioni e idee differenti. Quelli che non hanno ancora i capelli grigi. Che ci piaccia o no.
Questo è dunque un appello agli imprenditori. Affinché si sveglino. Affinché si mettano in gioco. Magari pure in discussione. Il mondo che sta arrivando sarà probabilmente peggiore di quello precedente, ma se si vuole stare al mondo, bhe, l'unica speranza è adattarsi al nuovo. Bisogna studiare e guardarsi attorno. Essere aperti alle novità ed al cambiamento. Bisogna cercare una meta, un obiettivo ed avviarsi. Anche i grandi percorsi partono con piccoli passi.
La mia intenzione è quella, attraverso queste pagine, di stimolare una reazione, un pensiero, una riflessione. Di aiutare a vedere il cambiamento con occhi diversi, senza paura, ma con la voglia di migliorare.
Parleremo di innovazione, di controllo di gestione, di analisi di bilancio, di cambiamento, di futuro, di economia e macroeconomia. Parleremo di tutto quello che stimolerà la mia fantasia. Spero che queste pagine possano essere un luogo interessante. Spero di poter essere di stimolo per aprire gli orizzonti.
Buona lettura.